I piani BMW per diventare leader del mercato elettrico e a guida autonoma

2708 0
2708 0

BMW vuole diventare leader nel mercato dell’auto elettrica e a guida autonoma. È questo il succo di un recente discorso alla stampa tenuto da Harald Kruger, ceo dell’azienda, al quartier generale di Monaco.

PIÙ ATTENZIONE ALLO SVILUPPO
Nel corso dei prossimi mesi e anni BMW si concentrerà sullo sviluppo dei sistemi di connessione e di guida autonoma e delle tecnologie di propulsione elettrica, lasciando un po’ da parte l’aumento delle vendite.

Lo scorso anno il gruppo bavarese si è distinto con 2,37 milioni di vetture vendute, fra BMW, Rolls-Royce e Mini. Di queste 62mila erano elettriche o ibride. L’obiettivo è quello di arrivare a 100mila nel corso del 2017. Le prospettive, secondo i comunicati stampa, sono di procedere con una crescita annua media del 6% partendo dai dati 2016. Ma per farlo al meglio, ha spiegato Kruger, è necessario che BMW si concentri sulle potenzialità delle nuove tecnologie, che appaiono sempre più imprescindibili.

FUEL CELL CON TOYOTA
L’elettrico non procede solo lungo la strada delle batterie agli ioni di litio. Una parte da protagonista l’avranno anche i sistemi con celle a combustibile a idrogeno (Fuel Cell). “Con Toyota”, ha detto Kruger, “stiamo lavorando a una nuova generazione di veicoli fuel cell. L’anno scorso abbiamo messo in strada una piccola flotta di prova basata sulla Serie 5 GT. Abbiamo in mente di realizzare una serie di produzione per il 2021”.

Leggi anche: Batterie da 1000 km di autonomia? Basta organizzare lo spazio

Tale attenzione a questa tecnologia è il frutto di un approccio lungimirante da parte di BMW. La domanda di veicoli fuel cell è infatti ancora molto ridotta, colpa soprattutto delle infrastrutture di rifornimento quasi inesistenti, ma quando la situazione sarà ottimale, dice Kruger, BMW si troverà già pronta.

GUIDA AUTONOMA
Altro grande sentiero che sta seguendo BMW riguarda la guida autonoma. E il cammino lo stanno facendo, ricorda Krueger, grazie ad alcune importanti collaborazioni.

“Non siamo i migliori nel fare radar o sistemi di controllo visivo, per questo lavoriamo con Mobileye. Noi non sviluppiamo processori, per questo collaboriamo con Intel. E da poco abbiamo preso a bordo Delphi, per lavorare insieme ai software”. Ma la guida autonoma immaginata da BMW rimane comunque costruita attorno all’uomo. Come abbiamo già visto, il primo passo sarà la produzione della BMW iNext, nel 2021: un veicolo ricco di tecnologia, accessoriato con un sistema di Self Drive di quarto livello (ad alta automazione), ma con la possibilità per il conducente di riprendere in mano i comandi in ogni momento.

Leggi anche: BMW iNext, la super elettrica a guida autonoma nel 2021

Ultima modifica: 23 Maggio 2017