Guida autonoma, il futuro è adesso. E non è il demonio

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L’auto che si guida da sola resta il tema del momento. Il futuro è sempre più vicino e la data indicata da molte case automobilistiche per l’avvio della nuova era, il 2020, è davvero a un passo. Ma che cosa dobbiamo aspettarci da questa rivoluzione elettronica che, inevitabilmente, sarà anche una rivoluzione culturale? Su questo tema, e quello più ampio dell’intelligenza artificiale, hanno dibattuto grandi personaggi del mondo scientifico raccolti da Audi in occasione della Settimana milanese del design.

Suggestiva la sede degli incontri: il Seminario Arcivescovile, fatto costruire da San Carlo Borromeo nel 1565. E riaperto per l’occasione come sede dell’Audi City Lab. Si è parlato di robotica, di automazione, delle learning machine nel rapporto con l’uomo. E della loro integrazione come supporto avanzato per ampliare le potenzialità e superare i limiti umani.

Uno scenario a metà tra brivido e fantascienza ma in realtà già molto reale e vicino. Così come è apparso nelle parole di James Fallon, professore emerito di Neuroscienze che collabora con Cia ed Fbi, e di Carlo Ratti direttore del MIT Senseable City Lab di Boston. Un gruppo di ricerca che esplora come le nuove tecnologie stanno cambiando il modo in cui viviamo e progettiamo le città. In questa vertigine temporale, dove le macchine possono aumentare a dismisura le potenzialità del cervello umano. Senza peraltro sostituirlo, è stato soprattutto Fabrizio Longo, presidente di Audi Italia, a ridimensionare la paura delle nuove tecnologie applicate all’auto. Longo anzi ha definito l’intelligenza artificiale come «l’angelo custode dell’automobilista».

Il futuro sarà tutto automatico?

E in effetti già oggi i sistemi elettronici di sicurezza hanno ridotto il numero delle morti stradali e degli incidenti. Nel futuro prossimo le auto a guida autonoma sostituiranno in tutto e per tutto l’uomo. Ma togliendogli il volante di mano (negli ultimi concept è uno strumento a scomparsa), gli resituiranno sicurezza e libertà. Trasformeranno le code in pause di svago e relax o in momenti di lavoro a pieno ritmo tra mail e telefonate. Le auto diventerano uffici viaggianti o oasi del tempo libero. Toccherà a noi la scelta, perchè ai problemi del traffico penserà l’auto. Con il suo cervello.

Ultima modifica: 14 Aprile 2017